L’arte di Jago al Palazzo Reale di Palermo

Un bambino di marmo bianco, rannicchiato in posizione fetale, è posizionato da oggi al centro del Cortile Maqueda del Palazzo Reale di Palermo, rivolto verso uno dei luoghi spirituali più importanti al mondo, la Cappella Palatina, simbolo della convivenza tra culture e religioni diverse. Si tratta della celebre opera “Look Down”, realizzata da Jago e voluta a Palermo dalla Fondazione Federico II. Lo scultore italiano era presente questa mattina all’anteprima per la stampa, a cui ha partecipato il Direttore generale, Patrizia Monterosso. Jago si è visibilmente commosso durante lo svelamento dell’opera. L’opera rimarrà esposta fino al 3 giugno prossimo […]

A Palazzo Reale “THESAURUS”

Presentata alla stampa questa mattina “Thesaurus”, la grande mostra sul tesoro della Cappella Palatina. Da domani, 13 dicembre, l’apertura al pubblico. L’indiscutibile raffinatezza e magnificenza dei 56 reperti diviene la chiave di accesso per un viaggio senza tempo alla scoperta di un periodo meraviglioso: il tesoro assume la funzione di custode di un’eredità culturale eterna e racconta l’aspetto immateriale che metteva insieme maestranze di culture e prospettive religiose diverse […]

“150-93 VIII” DI EDOARDO DIONEA CICCONI

“150-93 VIII” (2023. Vetro, acciaio, tecnologie, alluminio, argentatura 137 x 137 x 400 cm) è l’installazione site-specific di Edoardo Dionea Cicconi, posizionata al centro del Cortile Maqueda di Palazzo Reale: segue la geometria radiale della pavimentazione. L’arte e la scienza come fonti di reciproca ispirazione in un dialogo atemporale simboleggiato dall’ottagono, forma ricorrente nella cultura federiciana e già presente in quella arabo-normanna.

La Sicilia “segreta” vista da Michael Roberts

Il volume “Island of Eternal Beauties”, edito dalla Fondazione Federico II, sarà presentato domani, venerdì 29 aprile, alle 19 al Palazzo Reale con un ospite d’eccezione. Michael Roberts, artista, autore, fotografo, fashion director e regista, racconta la Sicilia nei suoi scatti. Un “safari fotografico siciliano”, come l’ha definito il Financial Times, con immagine uniche che assorbono la magia dell’Isola, sorprendente per la sua capacità di mantenere un mistero.
La prefazione è firmata da un grande amico di Roberts, Rupert Everett, che scoprì la Sicilia grazie a lui e sarà presente all’evento: “Mentre la mia carriera decollava – scrive nella prefazione – lui diventò il mio fotografo personale. Non facevo nemmeno una mossa senza Michael. Un camaleonte, riesce a cambiare carriera a ogni stagione”.

L’arte contemporanea al Palazzo Reale: .ЯƎ

Concreta. Potente (artisticamente). Irriverente. Non conformista. .ЯƎ è una mostra autoriale della Fondazione Federico II che ha l’intento di spalancare le porte, nell’era del virtuale, a riflessioni sulla “realtà reale” per una rinascita collettiva. L’allestimento presso le Sala Duca di Montalto, a Palazzo Reale, evita ogni scorciatoia tipica dei fondamentalismi per accogliere la ricchezza delle differenze contro una lettura che ammette un solo linguaggio, una sola voce, una singola storia. Artisti che, a proprio modo, hanno travalicato le sclerotizzazioni delle visioni del mondo, recuperando il senso profondo tra arte e concetto, tra concetto e parola, tra visione individuale e collettiva, tra atroce e banale, tra etica e critica sociale. Artisti che hanno, certamente, il merito di avere concepito l’arte come leva di resistenza ad una civiltà connotata spesso dalla semplificazione tanto da ridurre, talvolta, l’arte a rappresentazione effimera della realtà.

Con .ЯƎ i grandi dell’arte contemporanea a Palazzo Reale

Nell’era del virtuale sedici artisti affrontano la “realtà reale” per una rinascita collettiva. La mostra .ЯƎ aprirà il 22 aprile (Sale Duca di Montalto) e aspira a porre Palermo come capitale dell’arte contemporanea, proprio nel periodo chiave di una rinascita collettiva. In mostra Alberto Burri, Saint Clair Cemin, Tony Cragg, Zhang Hong Mei, Anselm Kiefer, Jeff Koons, Sol LeWitt, Emil Lukas, Mimmo Paladino, Claudio Parmiggiani, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Tania Pistone, Andres Serrano, Ai Wewei e Gilberto Zorio. te, riscoperto l’essenzialità del linguaggio e, in taluni casi, una spiritualità non ipocrita. Una prospettiva semantica che non riduce la realtà ad immagine stereotipata. Sedici artisti, puntando il dito nella piaga di un ridente conformismo che spesso ha lacerato la creatività, immergono il fruitore in una dimensione riflessiva e di funzione sociale dell’opera d’arte.